“Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia”: questo versetto del Vangelo di Luca che ricorda l’annuncio degli angeli della nascita del Salvatore ai pastori è stato stamani il motivo conduttore del tradizionale scambio degli auguri dell’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Giacomo Morandi con il personale di curia, gli uffici pastorali, le associazioni, e i movimenti. La gioia è appunto la conseguenza dell’incontro con Gesù e mons. Morandi, citando Bernanos e Santa Teresina di Lisieux, ha sottolineato la necessità del recupero dello spirito dell’infanzia. “Il cristiano deve essere portatore di gioia: essa deve costituire la normalità della vita del credente; non deve esserci spazio per l’avvilimento. La gente ha bisogno di sentire e sperimentare la vicinanza di persone ‘gaudiose’, quali devono essere i cristiani, atteggiamento che è frutto della speranza”.
L’arcivescovo Morandi si è poi soffermato sul significato dell’anno giubilare – reset dei debiti. E ha ribadito che “occorre diffondere un messaggio di riconciliazione e conversione”. “Curia, uffici, associazioni devono essere luoghi di evangelizzazione, popolati di volti sorridenti di persone appassionate per il Signore”. Infine mons. Morandi ha posto attenzione sul gufo, che compare nel suo stemma episcopale: tale volatile è l’immagine del monaco che vede la luce nella notte inoltrata, rappresentata oggi dalle tante paure, guerre, sofferenze; esso aiuta a vedere la luce di Betlemme. L’incontro – nel corso del quale sono stati ricordati i nove sacerdoti e i quattro diaconi permanenti morti nell’anno che volge al termine – era stato introdotto dal vicario generale.