“Può succedere che le ansie, le paure e gli affanni per la nostra vita personale o per quanto accade anche oggi nel mondo, gravino come macigni su di noi e ci gettino nello scoraggiamento”. Lo ha detto il Papa, durante l’Angelus di ieri in piazza San Pietro, in cui ha fatto notare che “tutti noi, in tanti momenti della vita, ci chiediamo: come fare per avere un cuore leggero, un cuore sveglio, un cuore libero? Un cuore che non si lascia schiacciare dalla tristezza? E la tristezza è brutta!”. “Se le preoccupazioni appesantiscono il cuore e ci inducono a chiuderci in noi stessi, Gesù, al contrario, ci invita ad alzare il capo, a confidare nel suo amore che ci vuole salvare e che si fa vicino in ogni situazione della nostra esistenza, ci chiede di fare spazio a lui per ritrovare la speranza”, ha spiegato Francesco: “E, allora, chiediamoci: il mio cuore è appesantito dalla paura, dalle preoccupazioni, dalle ansie per il futuro? Io so guardare agli eventi quotidiani e alle vicende della storia con gli occhi di Dio, nella preghiera, con un orizzonte più ampio? Oppure mi lascio prendere dallo sconforto?”. “Questo tempo di Avvento sia un’occasione preziosa per alzare lo sguardo verso di lui, che alleggerisce il cuore e ci sostiene nel cammino”, l’invito finale.