Si stima che 40.000 bambini abbiano bisogno di assistenza umanitaria dopo il devastante terremoto di magnitudo 7,3 che ha colpito Vanuatu il 17 dicembre, seguito da diverse scosse di assestamento. Secondo le autorità, finora sono stati segnalati 14 morti e oltre 200 feriti. L’Unicef fa sapere di avere già inviato kit di primo soccorso per le comunità, kit sanitari di emergenza inter-agenzie e tende per sostenere la continuità dei servizi sanitari essenziali. L’Unicef sta inoltre fornendo acqua sicura alle strutture sanitarie. Molti edifici, compresi gli ospedali, hanno subito danni. Con le frane che hanno interessato tutta l’isola – spiegano dall’Unicef, anche le strade e i ponti principali che collegano l’aeroporto e il porto principale sono stati gravemente danneggiati. Inoltre, le reti di telecomunicazione nella maggior parte delle aree sono interrotte o intermittenti. “La priorità immediata è raggiungere i bambini e le famiglie con il supporto salvavita di cui hanno bisogno. L’Unicef è sul campo e sta lavorando con il Governo, le organizzazioni della società civile e altri partner per sostenere gli sforzi di risposta”, ha dichiarato Eric Durpaire, capo dell’ufficio di Vanuatu dell’Unicef per il Pacifico. Man mano che i bisogni saranno confermati, l’Unicef continuerà a sostenere i bambini e le famiglie con interventi salvavita che includono il ripristino dell’approvvigionamento idrico e la distribuzione di forniture essenziali e la mobilitazione dei partner per fornire l’accesso all’acqua sicura e all’igiene, ai servizi nutrizionali e sanitari, all’istruzione, alla protezione dell’infanzia e alla protezione sociale.