“È interessante vedere come è cresciuto il numero dei pellegrini verso Santiago in questi ultimi trent’anni. E tra questi ci sono stati anche i miei predecessori San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, i quali hanno voluto visitare quel Santuario, soprattutto per il suo grande rilievo nella storia cristiana dell’Europa”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza, nella basilica di San Pietro, i pellegrini italiani del Cammino di Santiago curati dall’Opera Don Guanella. Secondo Francesco, “questa crescita numerica è un dato molto positivo, e nello stesso tempo pone una domanda seria: le persone che fanno il Cammino di Santiago compiono un vero pellegrinaggio? Oppure si tratta di qualcos’altro?”. “Ovviamente ci sono diverse esperienze, ma l’interrogativo ci fa riflettere”, la tesi del Papa: “Il pellegrinaggio cristiano alle Tombe degli Apostoli lo possiamo riconoscere da tre segni. Il primo è il silenzio”. “Il cammino vissuto nel silenzio permette di ascoltare, di ascoltare con il cuore, e di trovare così, mentre si cammina, attraverso la fatica, le risposte che il cuore cerca, perché il cuore fa delle domande”, ha spiegato Francesco: “Dio parla nel silenzio, come una brezza leggera: ricordiamo la storia di Elia”.