“La pace nel mondo, specialmente nel nostro Medio Oriente, è il primo segno della speranza perché è nostro diritto sognare la fine del fragore delle armi, la fine della distruzione e della morte. È nostro diritto sognare che la pace e l’armonia prevarranno in Siria”: è l’augurio che arriva da mons. Hanna Jallouf, vicario apostolico di Aleppo, contenuto nel suo Messaggio di Natale, pervenuto al Sir. Quest’anno il Natale in Siria si celebra a ridosso della caduta repentina del regime di Bashar Al Assad per mano di Abu Mohammed al Jolani, capo del gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts) e per i cristiani locali è un momento significativo per ritrovare fiducia e speranza nel futuro. E il tema della speranza viene accostato dal vicario, francescano della Custodia di Terra Santa, all’imminente Giubileo ordinario che ha per tema “Pellegrini di speranza”. “In quest’anno – scrive mons. Jallouf – dobbiamo offrire segni di speranza ai malati, sia a casa che in ospedale, perché il loro dolore possa trovare conforto nella vicinanza delle persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. Gli atti di misericordia sono anche opere di speranza, che risvegliano nei cuori sentimenti di gratitudine”. Di “segni di speranza hanno bisogno anche i giovani, che vedono sgretolarsi i loro sogni. Il futuro dipende anche dal loro entusiasmo e dalla loro motivazione. Le nostre anime riversino speranza e gioia nell’angoscia, siano perseveranti nella preghiera così da testimoniare in modo sincero e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore”. Il messaggio di mons. Jallouf termina con una speranza: “La chiusura delle carceri e l’estensione dell’amnistia ai detenuti, la riduzione delle pene per aiutarli a ritrovare fiducia in se stessi. Possa Gesù Bambino benedire e preservare il nostro Paese, i nostri figli e tutti i cittadini siriani, affinché l’armonia e la pace del Signore possano crescere nei nostri cuori”.