“Oggi lo ‘spettacolo della paura’ ha altri attori protagonisti. L’immigrazione fa meno notizia perché non è il problema più rilevante in cima ai pensieri degli italiani, che sono maggiormente preoccupati da virus e guerre”: lo ha detto il sociologo e politologo Ilvo Diamanti, commentando i dati del Rapporto annuale Carta di Roma, una fotografia su come viene rappresentato il fenomeno migratorio su 6 quotidiani e 7 tg italiani. Il rapporto, a cura dell’Associazione Carta di Roma e in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, è stato presentato oggi a Roma a Palazzo Grazioli, sede della stampa estera. L’associazione è nata nel 2011 per dare concretezza ai contenuti della Carta di Roma, il codice deontologico dei giornalisti sul tema migrazioni. “Il ridimensionamento del tema migrazioni nel dibattito pubblico riguarda la fase più recente – ha osservato Diamanti – ma non c’è una relazione chiara ed evidente tra ciò che avviene concretamente e l’interesse che ottiene sui media”. C’è ancora “un alto grado di preoccupazione perché gli immigrati sono ‘gli altri’, l’immagine più evidente della globalizzazione, il mondo che incombe su di noi”. Eppure, ha osservato Diamanti, “gli attori politici che utilizzano le paure per condizionare l’orientamento elettorale dei cittadini non hanno più lo stesso successo di due anni fa, perché oggi le preoccupazioni degli italiani sono altre”. Perciò “è importante preparare il domani, lavorare per una informazione capace di costruire le condizioni per discutere del fenomeno nella giusta misura”.
Giuseppe Milazzo, ricercatore dell’Osservatorio di Pavia, ha presentato il rapporto sottolineando le luci e le ombre e il cambiamento dell’agenda setting dei media. Tra le luci l’utilizzo meno frequente del termine “clandestino” (scesa all’1%) e di altre parole dispregiative; tra le ombre “la pervasività dei termini emergenziali: le migrazioni continuano ad essere presentate come crisi perpetua”, mentre l’attenzione “ai temi dell’accoglienza e dell’integrazione nel lungo periodo è molto bassa”.
Il presidente dell’Associazione Carta di Roma, il giornalista del Tg2 Valerio Cataldi, in collegamento dal Mozambico, ha detto che “la scomparsa delle notizie sui migranti non è un buon segnale. Bisogna sollecitare le redazioni perché se ne parli in modo più completo rispetto alla propaganda politica, che ci spinge a ripetere parole e meccanismi che servono solo a sollecitare la paura”.
Il giornalista di Avvenire Nello Scavo ha invitato a “dare un nome alle cose, dare un nome alle persone (anche ai trafficanti e ai responsabili di crimini), dare parole alla verità”.