Sociale: Medicina Solidale, da vent’anni un servizio per i più poveri

Era il 2004 quando nella parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca nacque il primo nucleo di Medicina Solidale. Un’intuizione nata dalla necessità di dare luce a quelle zone d’ombra delle periferie romane dove le istituzioni non arrivavano e non arrivano ancora oggi. Un’idea di un giovane parroco, don Paolo Lojudice, e di una dottoressa, Lucia Ercoli, impegnata da sempre al fianco degli ultimi. “La formula adottata fu semplice: aprire le porte di Medicina Solidale ad ogni bisogno – sottolinea Lucia Ercoli – senza chiedere nazionalità, etnia, credo. Bastava e basta avere una necessità. Niente burocrazia. Ma braccia aperte, un sorriso e il farsi prossimo soprattutto nei confronti dei più piccoli”. “Ogni anno alle porte di Medicina Solidale, nella sede di via Aspertini, bussano migliaia di persone – aggiunge – per farsi curare, consolare, aiutare ad arrivare a fine mese, fare studiare i figli. Un modello di prossimità che funziona e che è a portata di tutti. Un’idea che è arrivata anche sotto il colonnato di San Pietro facendo germogliare un seme di speranza voluto dal Papa e che oggi è un punto di riferimento per tante persone fragili”. “Ma non solo questo, curare – spiega Lucia Ercoli – ha significato in questi due decenni anche aiutare tante giovani mamme ad esserlo fino in fondo accettando la propria gravidanza senza timori. Oggi oltre mille giovani romani sono nati e sono cittadini della Capitale perché abbiamo creduto insieme alle loro mamme alla forza della vita”.

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