“Vogliamo aprire la porta santa del nostro cuore per vivere al meglio il Giubileo, questo anno di grazia che ci viene donato, e per rendere la nostra Chiesa più missionaria e più accogliente, così come ci chiede il Cammino sinodale nazionale”. Così la Presidenza della Cei in un messaggio di auguri che ha inviato a Papa Francesco in occasione del suo 88° compleanno. Citando l’enciclica “Dilexit nos” che è “una vera e propria bussola per il nostro mondo che sembra aver smarrito la rotta, sempre più in balia della tempesta della violenza, delle guerre, del cinismo e dell’indifferenza”, la Cei si impegna “per tornare all’essenza, per riscoprire la forza propulsiva di bene che sgorga dai nostri cuori” e “imparare da Cristo, Dio che ha scelto la tenerezza e la fragilità di un bimbo per ‘reinventare l’amore’ laddove la capacità di amare è sopraffatta dall’individualismo, dalla cattiveria e dal disprezzo”. “Vogliamo ascoltare il battito della nostra gente, che a volte fa fatica a trovare ragioni per andare avanti e continuare a sperare. Vogliamo ricordare, cioè ‘portare nel cuore’, tutti coloro che sono ai margini, che non hanno voce, che sperimentano la solitudine, lo sconforto, la sofferenza”, conclude il messaggio.