Dal 2014 sono arrivati in Italia via mare 127.662 minori stranieri non accompagnati, con una media di 11.600 arrivi l’anno. Al 30 settembre 2024, più di un minore su 4 nel sistema di accoglienza era ospitato in grandi centri, tra cui strutture temporanee ed emergenziali, di questi oltre il 6% (252) in strutture per adulti. Sono i dati forniti oggi da Save the children. Allargando lo sguardo a 6 Paesi tra i principali punti di ingresso nell’Ue – Grecia, Italia, Bulgaria, Spagna, Cipro e Malta – si stima che nel 2023, 55.700 minori siano entrati da soli o con le proprie famiglie. Il 64%, ben 35.500, erano non accompagnati o separati, di cui la metà, 18.820, arrivati via mare solo in Italia, dato in calo nel 2024, a quasi 7.900.
In occasione della Giornata internazionale del migrante, Save the children lancia in Italia la quarta edizione del rapporto “Nascosti in Piena Vista”, che quest’anno si concentra sul compimento dei 18 anni e sul passaggio alla vita adulta, evidenziando come questo momento rappresenti una soglia critica e spesso traumatica nella vita dei minori stranieri non accompagnati, i cui percorsi di crescita in Italia rischiano di interrompersi bruscamente. In Italia sono presenti nel sistema di accoglienza e protezione 19.215 minori stranieri non accompagnati. Oltre il 75% ha tra i 16 (23,75%) e i 17 anni (52,15%), il 13,66% tra 7 e 14 anni e solo l’1,65% è nella fascia 0-6 anni. La Sicilia, ancora una volta, è la regione con la maggiore incidenza di minori stranieri soli (4.555 minori presenti al 31 ottobre 2024, pari al 24,78% del totale). Sul territorio nazionale la maggioranza netta è di sesso maschile (87,70%), mentre le bambine e ragazze rappresentano il 12,30%, un’incidenza sul totale dei minori in continuità con gli anni passati. Tra le nazionalità più rappresentate ci sono l’egiziana (3.849), l’ucraina (3.631)[7], la gambiana (2.224), la tunisina (1.973), la guineana (1.515).
Solo poco più di un minorenne su due (58,1%) a giugno 2024 era accolto in centri di seconda accoglienza, Sai o extra Sai. Ciò significa che i minori stranieri non accompagnati sono spesso ospitati nei centri di accoglienza straordinaria (Cas minori) o in altre tipologie di strutture emergenziali, dove sono garantiti solo servizi di base e dove dovrebbero restare solo per il tempo necessario al trasferimento nelle strutture Sai, in quanto inadatti a rispondere alle esigenze di ragazzi e ragazze per periodi più lunghi. Risulta scarsamente applicato per i minori non accompagnati il ricorso all’affido familiare, promosso dalla legge 47 del 2017 come prioritario rispetto alle strutture: a giugno 2024 risultavano accolti in famiglia appena il 20,4% dei minorenni presenti in Italia, ma di questi ben l’87% è rappresentato da minori ucraini.
Sebbene incida anche il progetto migratorio dei ragazzi rispetto alla destinazione finale, non devono, dunque, stupire i dati sugli allontanamenti volontari: dal 1° gennaio al 30 settembre 2024 dei 6.610 allontanamenti volontari dalle strutture registrati, il 25%, pari a circa 1.650 minori, è uscito definitivamente dal sistema di accoglienza, con tutti i rischi che questo comporta.