“La luce di Cristo irrompe nella nostra routine quotidiana, proprio come fece per i pastori vigili e i magi erranti nella prima notte di Natale. La nostra responsabilità è di trasmetterla”. È un passo del messaggio che gli arcivescovi irlandesi, quello cattolico Eamon Martin e quello della Chiesa d’Irlanda John McDowell hanno scritto insieme rivolgendosi ai fedeli dell’isola in vista del Natale. “Siamo chiamati a garantire che la luce di Betlemme continui a diffondersi in tutto il mondo, da Gaza all’Ucraina, dal Sudan alla Siria, e nelle nostre case, comunità e luoghi di lavoro in tutta l’isola d’Irlanda”, scrivono i due leader ecclesiali in un testo legato al tema della luce: “Dove abbondano odio, guerra e violenza, il mondo sprofonda sempre più nell’oscurità. Dove la luce di Cristo è condivisa, si troveranno amore e pace”. Quella che viene definita a volte maldestramente “storia di Natale”, si legge ancora, in realtà esprime una realtà della vita, cioè “il fatto del mistero e dell’amore di Dio”. E l’esito di questa storia è “che l’amore del Padre segue Gesù nell’oscurità del mondo e che la luce ha l’ultima parola e non l’oscurità”.