Venti e piogge forti causati dal ciclone Chido hanno danneggiato o distrutto oltre 35.000 case e colpito più di 90.000 bambini in tutta la provincia di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, dopo che la tempesta ha raggiunto terra domenica. Oltre al gran numero di case danneggiate, almeno 186 aule sono state distrutte e 20 strutture sanitarie sono state colpite. “Il Mozambico è considerato uno dei Paesi più colpiti al mondo dal cambiamento climatico e i bambini stavano già vivendo diverse emergenze mortali prima del ciclone Chido, tra cui conflitti, siccità e epidemie di malattie,” ha detto Mary Louise Eagleton, rappresentante dell’Unicef in Mozambico. “L’Unicef, insieme al governo, alle agenzie delle Nazioni Unite, alle Ong e ai partner locali, sta rispondendo e dando priorità ad azioni decisive per l’azione umanitaria di emergenza nonostante le enormi sfide che i bambini affrontano in Mozambico”. Il ciclone Chido ha colpito vicino alla città di Pemba, nella provincia di Cabo Delgado, facendo saltare in aria tetti, danneggiando infrastrutture civili, radendo al suolo sistemi elettrici e di comunicazione.
Cabo Delgado ha subito almeno sette anni di brutale conflitto, che ha portato a più di 1,3 milioni di persone sfollate all’interno del Paese, l’80% delle quali donne e bambini. Il ciclone ha anche devastato le province di Nampula e Niassa, lasciando oltre 25.000 famiglie senza elettricità e danneggiando due impianti idrici. In una regione già alle prese con un’epidemia di colera, l’ultima devastazione genera un’ allarmante probabilità di un ulteriore peggioramento dell’epidemia. Si prevede che circa 3,3 milioni di persone saranno considerate in “crisi” o con livelli più elevati di insicurezza alimentare in Mozambico il prossimo anno a causa dell’impatto di El Niño. Nel frattempo, le condizioni meteorologiche de La Niña potrebbero peggiorare nel 2025. Attualmente, circa 4,8 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria in Mozambico, compresi 3,4 milioni di bambini.
Nell’ultimo decennio, gli shock climatici hanno intensificato le condizioni meteorologiche estreme nell’Africa orientale e meridionale. Cicloni che colpiscono la comunità, come Chido, stanno diventando sempre più comuni. Il ciclone Freddy, per esempio, ha devastato il Mozambico nel 2023.