Papa ad Ajaccio: “pietà popolare esprime la storia e la cultura dei popoli”

“La pietà popolare, che qui in Corsica è molto radicata, fa emergere i valori della fede e, allo stesso tempo, esprime il volto, la storia e la cultura dei popoli”. Ne è convinto il Papa, che nel suo primo discorso in Corsica, a conclusione del congresso sulla religiosità popolare nel Mediterraneo, ha fatto notare che “in questo intreccio, senza confusioni, trova forma il dialogo costante tra il mondo religioso e quello laico, tra la Chiesa e le istituzioni civili e politiche”. “Su questo tema, voi siete in cammino da molto tempo e siete un esempio virtuoso in Europa”, l’incoraggiamento di Francesco: “Andate avanti!”. Ai giovani, il Papa ha chiesto di “impegnarsi ancora più attivamente nella vita socio-culturale e politica, con lo slancio degli ideali più sani e la passione per il bene comune”. Poi l’invito ai pastori, ai fedeli, ai politici e a coloro che rivestono responsabilità pubbliche a “restare sempre vicini al popolo, ascoltandone i bisogni, cogliendone le sofferenze, interpretandone le speranze, perché ogni autorità cresce solo nella prossimità”. “I pastori che devono avere questa vicinanza a Dio, con gli altri pastori, al popolo questo sono veri pastori: ma i pastori che non hanno questa vicinanza sono semplicemente un ‘monsieur l’Abbè’, non sono pastori, dobbiamo distinguere questi due modi di fare la pastorale”, l’aggiunta a braccio. “Auspico che questo congresso sulla pietà popolare vi aiuti a riscoprire le radici della vostra fede e vi sproni a un rinnovato impegno nella Chiesa e nella società civile, al servizio del Vangelo e del bene comune di tutti i cittadini”, l’appello finale.

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