Passionisti: ad Itri il Museo dei Passionisti del Lazio Sud. L’inaugurazione sabato 14 dicembre con mons. Vari

Dopo cinque anni di lavoro per predisporre i locali, acquistare attrezzature, mettere in sicurezza tutta l’area museale, sabato 14 dicembre alle ore 18 verrà inaugurato ed aperto ufficialmente il museo dei Passionisti del Lazio Sud. All’inaugurazione l’arcivescovo di Gaeta, mons.  Luigi Vari, il superiore provinciale dei passionisti d’Italia, p. Daniele Pierangioli e l’assessore regionale al turismo Elena Palazzo. A presentare il museo saranno Paola Apreda, docente di storia dell’arte e Giuseppe De Nitto, già direttore della Biblioteca di Napoli. La presentazione del catalogo sarà a cura di p. Giuseppe Costantino Comparelli. Modererà l’incontro il superiore della comunità passionista di Itri, p. Antonio Rungi. La cerimonia di presentazione si svolgerà nella chiesa dedicata alla Madonna di Loreto e successivamente saranno benedetti dall’arcivescovo  i locali del museo che raccoglie le opere, gli oggetti e sintetizza la storia della presenza passionista nel Lazio Meridionale, in oltre 300 anni di vita dell’istituto fondato da san Paolo della Croce. Il Fondatore dei Passionisti visse ad Itri per diversi mesi al romitorio della Madonna della Civita nel 1726. Da qui anche la particolare attenzione a Itri da parte della Congregazione della Passione. A seguire poi la visita del museo con la guida di p. Giuseppe Costantino Comparelli, uno dei principali sostenitori e promotori del museo nel convento di Itri. Dopo la chiusura del Ritiro di san Sosio Martire in Falvaterra, dove per circa 20 anni ha funzionato lo stesso museo, tutto ciò che era classificato ed esposto – spiega una nota – è stato trasferito, con i relativi permessi ed autorizzazioni, ad Itri e con altri importanti contributi di opere d’arte si è dato vita a questo luogo di cultura e di spiritualità passionista. Con il contributo, poi, della Regione Lazio e in prima persona dell’assessore Elena Palazzo è stato possibile pubblicare il libro che presenta il museo nei suoi vari aspetti, alla stesura del quale oltre all’autore, p. Comparelli, hanno contribuito alcuni religiosi e diversi laici.

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