Sono stati poco più di 520 mila gli ingressi “irregolari” in Europa tra il 2023 e i primi nove mesi del 2024 mentre più di 1,5 milioni sono state le richieste d’asilo presentate nello stesso periodo (+20%). Sembra esserci però una inversione di tendenza nei primi dati del 2024, con 449.000 richieste e un calo del 5%. Da anni sono la Siria e l’Afghanistan i principali Paesi di origine di chi ricerca rifugio nell’Ue. È quanto emerge dall’ottavo Report della Fondazione Migrantes su “Il diritto d’asilo”, presentato oggi a Roma. Secondo il report nell’Unione europea e in Italia “il diritto d’asilo è sempre più a rischio”, nonostante i conflitti in Medio Oriente, in Ucraina e il cambiamento climatico. “Non sono invece altrettanto celeri le nostre risposte alle cause profonde di queste migrazioni forzate, e troppo poche le autorità di governo e le istituzioni che, con serietà ed autorevolezza, intendono perseguire obiettivi di pace e giustizia, mentre prosegue una folle corsa agli armamenti”, si legge nel report, che giudica anche il “nuovo” Patto europeo sulla migrazione e l’asilo “un compromesso al ribasso”. “Ci auguriamo che questo lavoro possa aiutare a rendersi conto di chi sono le persone verso cui si stanno attuando veri crimini di ‘lesa umanità’, come ha definito all’inizio di questo mese il Papa tutte le forme di schiavitù moderna, in particolare la tratta di esseri umani. Sono persone alle quali abbiamo il dovere di restituire giustizia e umanità”, afferma mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes.