Alla fine di agosto 2024 la stima (minima) dei rifugiati e migranti morti o dispersi nel Mediterraneo ha raggiunto le 1.342 unità, di cui 1.053 nel Mediterraneo centrale. Oggi il rischio di perdere la vita sulla rotta è pari a 1 caso ogni 40 arrivi (era stato di 1 ogni 63 nel 2023). È il dato contenuto nell’ottava edizione del Report della Fondazione Migrantes su “Il diritto d’asilo” (Editrice Tau 2024, pp. 424), presentato oggi alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dal 2014 al settembre 2024 hanno perso la vita o sono rimasti dispersi in un percorso migratorio internazionale più di 68 mila migranti e rifugiati. Le Ong hanno salvato quest’anno 6.200 vite, un quinto degli sbarcati in Italia. Sono invece 20.039 i minori stranieri non accompagnati (Msna) “presenti” in Italia alla fine di agosto 2024. Si tratta di 17.608 ragazzi e bambini (88%) e 2.431 ragazze e bambine (12%). Un anno prima, alla fine d’agosto 2023, si contavano in totale 22.599 minori: in un anno la diminuzione è stata dell’11%. 3.525 di loro si sono allontanati dall’accoglienza nel primo semestre 2024: sono soprattutto tunisini, guineani ed egiziani, quasi tutti maschi e per tre quarti con più di 16 anni. Riguardo alle vittime di tratta nel 2024 l’Italia ha assistito 1.737 vittime di tratta (fino a settembre), il 60% donne, oltre a un 6% di persone transessuali. Nel 2023 erano state 1.899. Dal 1° gennaio al 31 luglio il Ministero dell’Interno conta 6.284 permessi di soggiorno per cure mediche e protezione delle vittime di tratta, di violenza domestica, di grave sfruttamento lavorativo o di calamità naturali.