Il rendiconto gestionale 2023 dell’ente diocesi di Padova si chiude con un disavanzo pari a 939.741 euro (nel 2022 era di 616.394 euro), dovuto a un totale di 11.997.798 euro di costi a fronte di 11.058.056 euro di proventi, sostanzialmente in linea con i risultati degli ultimi anni. Nel Bilancio diocesano 2023 emerge una sostanziale variazione del patrimonio immobiliare (con un incremento di circa 23 milioni rispetto al 2022) frutto di un intenso lavoro di collaborazione fra enti “nell’ormai decennale percorso intrapreso dalla diocesi per stimare, valorizzare e razionalizzare il proprio patrimonio”. E’ quanto si legge in un comunicato appena diffuso che dà contro della presentazione, questa mattina, del Rapporto annuale relativo all’anno 2023 della diocesi patavina, che per il secondo anno mette a tema la speranza, ispirandosi in quest’occasione all’ormai prossimo Giubileo 2025. All’interno del Rapporto annuale, anche il Bilancio di gestione. “Nel 2023 – prosegue il comunicato – si sono infatti estinti alcuni enti – la Pia associazione laicale istituto Clair (le poche religiose sono state accolte all’Opsa) e il Mad (Movimento apostolico diocesano) – con il conseguente trasferimento dei rispettivi beni immobili alla diocesi, cui si aggiunge il complesso del monastero della Visitazione di Santa Maria donato alla Chiesa di Padova dalle Suore della Visitazione già ospitate da alcuni anni all’Opsa”. Rispetto al 2022 risulta mitigata la perdita d’esercizio dell’ente Seminario, pari a 342.321 euro (un milione in meno dello scorso anno), frutto dell’intenso lavoro di limatura dei costi e degli interventi nel patrimonio immobiliare, mentre l’attività dell’Istituto diocesano sostentamento clero registra un utile di 797.504 euro, destinato al sostentamento dei sacerdoti e alle manutenzioni del patrimonio immobiliare.