In città e nella provincia di Catania si contano 5.065 alunni con cittadinanza non italiana, il 50% nato in Italia, che costituiscono il 3% del totale della popolazione studentesca provinciale. Un numero in crescita, rispetto alla rilevazione 2021/2022, di circa 400 unità. E’ quanto emerge dal Rapporto Immigrazione 2024 “Popoli in Cammino” realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, presentato oggi all’auditorium Santi Giorgio e Dionigi da don Nuccio Puglisi, direttore della Caritas diocesana, e don Carlo Palazzolo, direttore dell’Ufficio per la Pastorale dei migranti dell’arcidiocesi di Catania, che hanno introdotto la relazione di Simone Varisco, uno dei curatori dell’edizione nazionale del Rapporto. Il report 2024 dedica un focus alla popolazione studentesca straniera.
“Gli studenti stranieri – spiega don Puglisi – appaiono oltremodo desiderosi di apprendere, frequentare, inserirsi, proprio attraverso la scuola, all’interno di una società autoproclamantesi aperta e multietnica, ma che nega loro la cittadinanza (anche ai nati in Italia, e cioè il 48% di questi studenti) fino al compimento dei 18 anni. Si parla certamente di precariato nel lavoro, ed è un problema. Ma non è forse peggio un precariato scolastico, dove – mentre impari a sentirti italiano – non hai la possibilità di esserlo?”. “La presentazione del rapporto sulla immigrazione – osserva don Palazzolo – rappresenta, dunque, un’occasione preziosa per riflettere sul cammino di apertura e di inclusione della nostra società, su quanto è chiamata ancora a crescere e sulla percezione che essa possiede sui migranti, molti dei quali, ormai, sono ben radicati nel nostro tessuto sociale, soprattutto nell’ambito scolastico”.
Catania si colloca al terzo posto tra le province siciliane per numero di studenti stranieri, dopo Ragusa (6.177) e Palermo (5.194), mentre in Sicilia sono complessivamente 28.738. “Negli ultimi anni – spiega Varisco – è cresciuto il numero di bambini e ragazzi non accompagnati e rifugiati. La complessità di queste presenze fa emergere nuovi bisogni e pone domande al sistema scolastico e formativo. In questi anni la scuola ha fatto passi avanti sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione, tuttavia divari e criticità permangono ancora, anche per gli studenti provenienti da contesti migratori ma nati e cresciuti in Italia. Sono il 64,5% sul totale degli alunni con cittadinanza non italiana, e in progressivo aumento”.