Nell’editoriale del nuovo numero della rivista “Aggiornamenti Sociali” dei Gesuiti del San fedele di Milano, il direttore padre Riggio afferma: “Un’ultima considerazione si impone, non slegata da quanto abbiamo appena detto. In molti casi le nuove ipotesi di reato delineate riguardano forme di protesta o di manifestazione di dissenso tenute dai cittadini. Ci troviamo di fronte a un tema delicato, perché riguarda l’equilibrio tra vari valori costituzionali. Di certo non può essere in alcun modo accettato e accettabile il ricorso a forme violente per esprimere le proprie opinioni. […] Al contempo, non si può neanche circoscrivere la manifestazione legittima del dissenso fino al punto da comprimerlo in modo significativo, al fine di evitare disagi e fastidi ai cittadini, come sostenuto dalla relatrice del provvedimento Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia), togliendo così visibilità pubblica alle posizioni difformi rispetto a quanto sostenuto dal Governo”. “Se una democrazia non riesce a riconoscere e a valorizzare la peculiare forma di partecipazione che si esprime attraverso un dissenso energico ma che resta nell’ambito della legalità, che non è violento, allora ci si può interrogare – anche con preoccupazione – sulla qualità delle sue istituzioni, sui rapporti che esistono tra governati e governanti, sulla fedeltà nel tempo ai valori che ne costituiscono il fondamento”.
“Dietro tutto questo riconosciamo che è ancora una volta in gioco una questione culturale: scoprire e imparare in che modo è possibile vivere insieme, nella medesima comunità, con chi ha opinioni, interessi, visioni diverse, e come questo sia un passo determinante per avere uno spazio dove relazionarci che sia davvero più libero e alla fine più sicuro”.