“Provenite da Paesi molto diversi, appartenete a confessioni religiose differenti, e ciascuno di voi ha fatto le proprie esperienze di vita, a volte anche gravi vicissitudini. Ma una cosa ci unisce tutti: siamo fratelli e sorelle, siamo figli dell’unico Padre”. È il saluto del Papa ad un gruppo di volontari e persone senza fissa dimora da Vienna, ricevuti oggi in udienza. “E mi fa molto piacere che questa realtà si faccia concreta nella vostra comunità quando vi aiutate l’un l’altro e, nelle vostre riunioni, condividete quello che ognuno può offrire”, l’omaggio di Francesco, secondo il quale “non è vero che alcuni danno e altri solo ricevono: tutti siamo donatori e riceventi, abbiamo bisogno gli uni degli altri e siamo chiamati ad arricchirci a vicenda. E ricordiamoci che questo non avviene solo attraverso doni materiali, ma anche attraverso un semplice sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito”. “Facciamo quello che il Signore ci ha detto di fare, cioè amarci gli uni gli altri come lui ci ha amato”, l’invito: “Ringraziamo Dio per il dono del suo amore, che ci arriva anche attraverso le persone buone che ci circondano. Il Signore ci ama al di là di ogni limite e difficoltà. Ognuno di noi è unico ai suoi occhi e lui non si dimentica mai di noi. Cerchiamo sempre, come fratelli e sorelle, di fare della nostra vita un dono per gli altri”.