“Di fronte a nuove realtà geopolitiche e sfide economiche e demografiche, noi, leader dell’Unione europea, siamo determinati a garantire la nostra comune prosperità economica, a rafforzare la nostra competitività, a rendere l’Ue il primo continente al mondo a impatto climatico zero e a garantire la sovranità, la sicurezza, la resilienza e l’influenza globale dell’Ue”. Parole roboanti quelle che introducono la “Dichiarazione di Budapest sul nuovo accordo europeo sulla competitività” con la quale si è chiuso il Consiglio europeo informale di Budapest. Al centro dell’attenzione era posto il tema della competitività (oltre, ovviamente, i temi imposti dalla cronaca, prima fra tutti la vittoria di Trump negli Usa). I 27 leader Ue hanno ascoltato Mario Draghi, autore del Rapporto sulla competitività. Poi nel loro documento hanno scritto: “Sulla base del lavoro iniziato a Versailles e proseguito ulteriormente a Granada, Bruxelles e nell’Agenda strategica, renderemo l’Unione più competitiva, produttiva, innovativa e sostenibile, basandoci sulla coesione economica, sociale e territoriale e garantendo convergenza e parità di condizioni sia all’interno dell’Unione che a livello globale”.
“Accogliamo con favore i rapporti ‘Molto più di un mercato’ di Enrico Letta e ‘Il futuro della competitività europea’ di Mario Draghi che identificano sfide critiche e formulano raccomandazioni orientate al futuro. Forniscono una solida base su cui faremo progredire ambiziosamente il nostro lavoro”. “Cogliamo il loro campanello d’allarme. È fondamentale che colmiamo urgentemente il divario di innovazione e produttività, sia con i nostri concorrenti globali che all’interno dell’Ue. Lavoreremo in unità e solidarietà a beneficio di tutti i cittadini, le aziende e gli Stati membri dell’Ue”. E più avanti scrivono: “Il business as usual non è più un’opzione. Oggi, sottolineiamo l’urgente necessità di un’azione decisa per affrontare queste sfide”. Seguono alcuni elementi chiave e impegni: “1. Intensificare i nostri sforzi per garantire un mercato unico pienamente funzionante e sbloccare il suo pieno potenziale come motore chiave per l’innovazione, gli investimenti, la convergenza, la crescita, la connettività e la resilienza economica. A tal fine, invitiamo la Commissione a presentare, entro giugno 2025, una nuova e completa strategia. […] 2. Adottare misure decisive verso un’Unione del risparmio e degli investimenti entro il 2026. […] 3. Garantire il nostro rinnovamento industriale e la decarbonizzazione e consentire all’Ue di rimanere una potenza industriale e tecnologica”.