Sono improntate alla speranza di dialogo le reazioni politiche in America Latina, in seguito alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, di matrice progressista, ha affermato nella sua conferenza stampa mattutina che “non c’è motivo di preoccuparsi” dopo le elezioni statunitensi: “Lo dico ai nostri connazionali, alle loro famiglie che sono qui, agli imprenditori”.
Il presidente argentino, Javier Milei, vicino alle posizioni di Trump, attraverso il proprio profilo X, ha detto a Trump che “può contare sull’Argentina per svolgere il suo compito”, esaltando la “formidabile vittoria elettorale”. Quindi, l’incoraggiamento: “Ora, fai di nuovo grande l’America”.
Il presidente del Brasile, il progressista Luiz Inácio Lula da Silva, sempre attraverso “X”, scrive che “la democrazia è la voce del popolo e deve essere sempre rispettata”. Lula ha aggiunto che “il mondo ha bisogno di dialogo e di lavoro comune” per perseguire “pace, sviluppo e prosperità”. Sempre dal Brasile, l’ex presidente Jaír Bolsonaro (2019-2023), legge la vittoria di Trump come “un quadro che accende la fiamma della libertà, della sovranità e della vera democrazia”, che “avrà eco in tutti gli angoli del mondo” e “ispirerà il Brasile a seguire lo stesso percorso”.
Anche per un altro leader progressista, il presidente della Colombia (storicamente il più fedele alleato di Washington in Sudamerica), Gustavo Petro, “il popolo americano ha parlato e va rispettato. Congratulazioni a Trump per la sua vittoria. Il dialogo Nord-Sud è ancora in vigore”. Sempre attraverso “X”, Petro afferma che “l’unico modo per sigillare le frontiere è attraverso la prosperità dei popoli del sud e la fine dei blocchi”, in un apparente riferimento alle sanzioni imposte a Paesi come Cuba e Venezuela.