“Noi non sappiamo pregare. Dobbiamo imparare ogni giorno”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata allo Spirito Santo e alla preghiera. “Il motivo di questa debolezza della nostra preghiera veniva espresso in passato con una sola parola, usata in tre modi diversi: come aggettivo, come sostantivo e come avverbio”, ha spiegato il Papa: “È facile da ricordare, anche per chi non sa di latino, e vale la pena tenerlo a mente, perché da solo contiene un intero trattato. Noi esseri umani, diceva quel detto, ‘mali, mala, male petimus’, che vuol dire: essendo cattivi (mali), chiediamo cose sbagliate (mala) e in modo sbagliato (male)”. Gesù dice, ha ricordato Francesco: “Cercate prima il regno di Dio e il resto vi sarà dato in sovrappiù”. “Noi invece cerchiamo prima di tutto il sovrappiù, cioè i nostri interessi, tante volte, e ci dimentichiamo del tutto di chiedere il Regno di Dio”, il monito del Papa: “Chiediamo al Signore il Regno, e viene tutto con lui”.