Rapporto Migrantes 2024: mons. Felicolo, “Non dobbiamo dimenticarlo, anche noi siamo migranti, anche noi siamo stranieri”

(Foto Calvarese/SIR)

“A parte le cifre e i dati, l’importanza del Rim sta nella rete, nel costruire e rinsaldare i rapporti, e ugualmente tra le finalità della Fondazione, nel percorrere assieme un cammino”, queste le parole di mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale di Fondazione Migrantes, intervenendo alla presentazione della XIX edizione del Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes (Tau editrice), curato da Delfina Licata, svoltasi questa mattina a Roma, dal quale si evince come l’Italia sia il Paese delle migrazioni plurime, con italiani che tornano ma molto meno di quelli che vanno via, con saldo migratorio negativo di -52.334 nel 2023. “Se pensiamo al cammino della Migrantes e del Rapporto italiani nel mondo non possiamo dimenticare le nostre italiane ed i nostri italiani all’estero, protagonisti del volume” ha proseguito il direttore di Migrantes, “Non sono solo numeri, non sono solo iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, non sono esclusivamente espatri e rimpatri, sono invece donne e uomini, nuclei familiari, pensionati, adulti, giovani, minori, persone di diversa provenienza geografica con diverse storie di vita e portatrici di diverse storie di vita, persone che hanno scelto l’estero decenni fa o di recente, che vivono fuori dalla penisola da generazioni o che hanno deciso di trasferirsi da poco e che nel nuovo Paese in cui risiedono, rappresentano l’altro, lo straniero. Non dobbiamo dimenticarlo, anche noi siamo migranti, anche noi siamo stranieri”. Il rapporto descrive una situazione nella quale si evidenzia lo scollamento tra la realtà e l’azione politica, che non sa interpretare il modo in cui la mobilità umana sta già di fatto mutando profondamente il concetto di cittadinanza. “Il nostro passato ed il nostro presente migratorio, devono essere sprone per guidarci all’apertura e all’inclusività”, ha aggiunto mons. Felicolo.

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