Legge di Bilancio: Russo (Alleanza), “serve una riforma strutturale che contrasti la crescita della povertà assoluta e relativa nel nostro Paese”

“Allargare la platea dei beneficiari delle misure di contrasto alla povertà è quindi un obiettivo prioritario, che la legge di Bilancio non può mancare, in un simile contesto”. L’Alleanza contro la povertà ha rilanciato, ieri, in sede di audizione presso le Commissioni riunite Bilancio dei due rami del Parlamento, le principali proposte di modifica delle misure, contenute nel Position Paper. Accoglierle significherebbe, per il bilancio dello Stato, una spesa di circa 1 miliardo di euro. “Un investimento che bisogna avere il coraggio e la determinazione di fare, per il bene del Paese”, ha precisato il portavoce nazionale Antonio Russo. Le principali proposte sono: “Indicizzazione piena dell’Adi per proteggerne il valore nel tempo rispetto alla crescita dei prezzi. Modifica della scala di equivalenza, che valorizzi tutti i maggiorenni, così da agevolare il sostegno in particolare alle famiglie con figli. Innalzamento della soglia di accesso alla prestazione per le famiglie in affitto. Ulteriore riduzione dei limiti di residenza in favore delle famiglie straniere. Possibilità di cumulare ameno parzialmente il beneficio almeno in parte con il reddito da lavoro. Dotare i servizi sociali dei comuni delle giuste risorse per sostenere i percorsi d’inclusione dei beneficiari, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni. Le altre misure (che non ci sono)”
“Nel ddl in oggetto non sembra vi sia l’intenzione di sostenere direttamente le famiglie in povertà neppure con altre misure – osserva Alleanza contro la povertà –. Ricordiamo che nel 2024, il minore investimento sul contrasto alla povertà assoluta è stato misurato nell’ordine dell’1,7 miliardi. Nel triennio, a regime nel triennio, il minore investimento sarà di 3-4 miliardi di euro. Fa eccezione la conferma del finanziamento della carta ‘Dedicata a te’, riservata a famiglie con figli con Isee inferiore a 15.000 euro. Si tratta però chiaramente di un sussidio di ultima istanza e temporaneo, non certo di una misura strutturale, che forse sarebbe meglio incardinare nel Ministero della Lavoro e delle politiche sociali, piuttosto che in quello dell’Agricoltura”.
Alleanza contro la povertà è critica anche verso il nuovo Bonus alla nascita: “Sarebbe stato possibile aiutare le famiglie povere con minori destinando parte delle risorse a sostegno della famiglia al potenziamento dell’Assegno unico e universale (Auu); si è invece preferito veicolarle in favore di un nuovo bonus alla nascita, di importo indipendente alla condizione economica (escludendo coloro che superano i 40.000 euro di Isee) e usufruibile solo per i neonati. Una misura dunque improntata esclusivamente alla natalità”.
“A partire da questo quadro di riferimento – fa sapere infine Russo – proveremo a fornire degli emendamenti al disegno di legge di Bilancio, confermando, come sempre, la disponibilità dell’Alleanza nazionale contro la povertà a offrire al Parlamento e al governo un contributo per una riforma strutturale che contrasti la crescita della povertà assoluta e relativa nel nostro Paese”.

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