Elezioni regionali: Network Sui Tetti, “sui cattolici vari tentacoli di leader politici e media”

“Puntualmente, a pochi giorni dal voto per due importanti regioni calano sui cattolici vari tentacoli di leader politici e media, per ribadire il dogma secondo cui il popolo cristiano sarebbe ovviamente schierato con uno solo dei campi in cui si giocano le partite istituzionali”. Lo si legge in una nota del network di oltre centro associazioni di ispirazione cristiana “Ditelo sui tetti”, in riferimento alle prossime elezioni regionali in Umbria ed Emilia Romagna. “Ringraziamo davvero l’arcivescovo di Perugia – continua il coordinatore del network, Domenico Menorello – per aver subito chiarito che, invece, la Chiesa non ha alcuna intenzione di farsi tirare per la giacchetta nella competizione elettorale. D’altronde – continuano le associazioni -, le cronache degli ultimi mesi raccontano piuttosto di come proprio in molte regioni italiane si susseguano iniziative (paradossalmente spesso patrocinate dagli stessi che ora allungano i tentacoli) di segno del tutto opposto alla cultura della vita come dono, ideale antropologico che è forse il più mirabile frutto della presenza pubblica dei cattolici. Si moltiplicano, ad esempio, tante forme di irrazionale protesta contro opere di aiuto alle gestanti che vorrebbero accogliere i propri figli, quanto proposte di leggi e provvedimenti regionali a stampo eutanasico che esaltano la cultura dello scarto dei malati”.
Menorello segnala come “tanti cattolici preferiscono liberarsi del tutto di giacchette logorate e lise per i troppi strattoni che insistono su luoghi comuni ormai privi si significato in questo cambio d’epoca, cui non a caso ci richiama sempre Papa Francesco”. Pertanto, le associazioni hanno rilanciato l’appello dei vescovi umbri ai candidati di “fare propri gli Ideali espressi dalla Dottrina sociale cristiana nel mettere al centro della società l’uomo”, con due distinte lettere aperte agli aspiranti presidenti di Emilia Romagna e Umbria, pubblicate sul portale del network. “In queste lettere aperte – spiegano le associazioni “sui tetti”- si propongono impegni precisi e circostanziati su alcuni di questi ideali, quali il sostegno convinto alla maternità (anche applicando il dimenticato art. 5 della 194), il rifiuto di iniziative che legalizzino il dare la morte per mano dei servizi sanitari regionali, un salto di qualità sulle cure palliative e l’assistenza integrata ai più fragili, la lotta all’abitudine della tossicodipendenza e il sostegno alla libertà di educazione della famiglia anche contro l’imposizione strisciante di derive ideologiche nella scuola o politiche immigratorie che coniughino accoglienza con formazione e sicurezza”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo