Un’onda di solidarietà. Parrocchie, seminari, scuole. Sono molte le strutture della diocesi che hanno dato disponibilità per accogliere gli aiuti umanitari e ospitare gli operatori dei servizi di emergenza. Movimenti, associazioni, aziende e privati, nonché vescovi da tutta la Spagna continuano a inviare aiuti materiali ed economici. Tutte le Caritas diocesane si stanno coordinando con la Caritas Valencia. Da Valencia spiegano che man mano vanno avanti le attività di pulizia delle strade, si conoscono via via anche i bisogni reali e le necessità.
Anche il Seminario Maggiore di Moncada (Valencia) ha aperto le sue porte per offrire aiuto ospitando 150 membri della Guardia Real in missione a Valencia per aiutare la popolazione colpite dalle alluvioni insieme ad altri corpi militari. Dal Seminario, dove alloggiano, escono a turni nelle diverse località. Il Colegio Imperial de Niños Huérfanos di San Vicente Ferrer che si trova nel quartiere di San Antonio de Benagéber accoglie 55 vigili del fuoco volontari che hanno raggiunto Valencia per collaborare al disastro di DANA. I vigili del fuoco si sono mossi da diverse province spagnole e anche dalla Francia.
Particolarmente attive sul fronte degli aiuti, sono le parrocchie, soprattutto quelle che si trovano nelle zone più alluvionate. La prima a mobilitarsi è stata la Parrocchia del quartiere La Torre, che in coordinamento con il comune è stata abilitata e attrezzata per la distribuzione di cibo, vestiario e prodotti di prima necessità. Oltre a liberare le strutture della parrocchia dal fango, i volontari stanno aiutando a pulire le case private. Il parroco José Vicente Alberola spiega: “bisogna tenere conto che le case della zona bassa di Catarroja sono state devastate. Dalla parrocchia ci coordiniamo anche per poter alleviare i diversi bisogni e soprattutto curare gli anziani e portare farmaci ai malati. Ora le necessità più urgenti sono i bisogni materiali, in particolare stivali di gomma e materiali per la pulizia, e il sostegno alle persone in ciò di cui hanno bisogno”.
Il parroco di Aldaia, Francisco Furió dice: “È necessario aumentare la consapevolezza che avremo bisogno di aiuto quando nessuno si ricorderà di noi”. “Apprezziamo le manifestazioni di solidarietà da parte delle persone che ci forniscono cibo e vestiti, ora così necessari, ma dobbiamo essere consapevoli che il problema arriverà quando le persone che hanno perso tutto, dovranno acquistare il necessario per vivere, come un frigorifero per conservare gli alimenti, un elettrodomestico per cucinarli… ecco perché è necessaria anche la collaborazione economica attraverso Caritas, per andare avanti quando nessuno si ricorderà di noi”. Con tristezza e con la voce rotta dalla fatica, il parroco descrive la situazione vissuta questo fine settimana con preoccupazione e molta gratitudine ai volontari: “grazie a loro è stato possibile pulire e svuotare le case dal fango. Abbiamo cominciato dalle case e, quando è stato possibile, siamo entrati nei locali parrocchiali. Un’ondata di solidarietà è arrivata a Valencia da tutti i vescovi, il clero e i fedeli delle diocesi spagnole.