“Riteniamo non sia più prorogabile un intervento normativo che riconosca ai medici Inail l’equiparazione giuridica ed economica ai medici del Servizio sanitario nazionale, sia a tutela della loro professionalità, sia a garanzia di una presa in carico efficace degli assicurati su tutto il territorio nazionale”. Lo sostiene il presidente nazionale dell’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), Emidio Deandri, intervenuto in merito alle criticità legate alla carenza di personale medico dell’Istituto, che in molti territori comporta, per gli invalidi del lavoro e tecnopatici, lunghe attese per ottenere visite e prestazioni.
“L’inquadramento giuridico e contrattuale dei medici è un tema centrale perché sono molti i professionisti che, una volta assunti dall’Inail, scelgono di trasferirsi in altre amministrazioni, dove possono contare su trattamenti normativi ed economici di maggior favore, vanificando di fatto ogni sforzo per incrementare le risorse in servizio”, precisa il presidente dell’Anmil.
“L’Inail svolge un ruolo socio-sanitario fondamentale per il Paese e i medici sono figure cruciali nella presa in carico del lavoratore che subisce un infortunio sul lavoro o è affetto da una malattia professionale, operando in analogia con i medici del Ssn, motivo per cui riteniamo sia dovuto loro un trattamento economico e giuridico paritetico”, conclude Deandri.