“Il secondo turno delle elezioni presidenziali della Moldavia è stato gestito in modo efficiente e professionale e ha offerto agli elettori una scelta tra vere alternative politiche”: il riscontro positivo arriva dagli osservatori internazionali, tramite una nota del Consiglio d’Europa dopo il voto nel Paese dell’Europa centro-orientale. Se è vero che i candidati hanno potuto fare campagna liberamente, il tempo trascorso dalla scorsa tornata elettorale ha visto “un aumento della retorica negativa da tutto lo spettro politico verso i due candidati concorrenti, spesso diffusa tramite i social network”, così come si sono nuovamente registrate interferenze straniere e compravendita di voti. Al ballottaggio ha prevalso la candidata europeista Maia Sandu, che si è aggiudicata un secondo mandato con il 55% di preferenze. Secondo gli osservatori, norme contrastanti e ambiguità hanno avuto un impatto negativo sulla trasparenza delle finanze della campagna per il secondo turno. La stessa Sandu, secondo gli osservatori, ha beneficiato impropriamente di risorse pubbliche e la copertura mediatica sarebbe stata sbilanciata. Il dato dell’affluenza (oltre il 54%), tuttavia, “riflette un forte impegno nel plasmare il futuro del Paese”, si legge ancora nelle note degli osservatori. Il ballottaggio si è tenuto nel mezzo di indagini in corso su interferenze dall’estero e compravendite di voti al primo turno, ma “l’amministrazione elettorale merita il nostro pieno riconoscimento per un lavoro ben svolto”. L’esito del ballottaggio, si legge ancora, conferma “quanto sia profondamente divisa la Moldavia. La presidente eletta dovrà costruire ponti per sanare queste fratture sociali, soprattutto con le elezioni parlamentari all’orizzonte il prossimo anno”.