La Missione delle Nazioni Unite ad Haiti (Binuh) ha riferito, nel periodico report, che tra luglio e settembre oltre 1.200 persone sono state uccise e più di 500 ferite nell’ambito della violenza delle bande e dalla lotta contro di esse. Nello stesso periodo, la Missione ha documentato anche 170 rapimenti a scopo di riscatto. “Come abbiamo detto in passato, le violenze si sono verificate principalmente nell’area di Port-au-Prince e nel dipartimento di Artibonite”, riferisce l’Onu. L’organizzazione si dice “preoccupata per i continui atti di violenza sessuale commessi dalle bande contro donne e ragazze, nonché per l’impatto della violenza sui minori”.
Durante il periodo di riferimento, almeno 59 bambini e bambine sono stati uccisi, feriti o rapiti. Numerosi minori sono stati anche vittime di violenza sessuale, traffico di esseri umani e reclutamento di bande. Infine, riporta la Missione Onu, “i dati dei nostri colleghi evidenziano la persistenza di accuse di esecuzioni sommarie, che coinvolgono unità specializzate della polizia nazionale haitiana”. In questo contesto, la Missione “prende atto delle iniziative delle autorità giudiziarie haitiane per combattere l’impunità, ma continua anche a chiedere alla comunità internazionale di mantenere Haiti nella sua agenda e di accelerare il dispiegamento completo e rapido della Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza”.