“La decisione del Santo Padre Francesco di arricchire la celebrazione del pallio per gli arcivescovi prevedendo due momenti: consegna a Roma e imposizione da parte del nunzio apostolico nella sede del metropolita, è una bella occasione per riscoprire il valore e l’importanza di questo rito”. Ha esordito così, ieri sera in cattedrale, l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, al termine della celebrazione in cui ha ricevuto l’imposizione del pallio dal nunzio apostolico per l’Italia, mons. Petar Rajic. “Come ci è stato indicato all’inizio della celebrazione – ha proseguito Gambelli -, il pallio è simbolo del nostro vincolo di comunione con la Chiesa di Roma e della missione di essere a servizio della provincia ecclesiastica composta dalle altre diocesi suffraganee”. Quindi la gratitudine del presule “a Papa Francesco per la sua fiducia nei miei confronti e la mia ferma volontà di lasciarmi guidare dallo Spirito Santo nel cammino verso quell’unità che non è mai uniformità, ma armonia delle differenze”. “Affidandoci ora all’intercessione di Maria, Santa Maria del Fiore, invoco su tutti voi la benedizione del Signore perché la bellezza della nostra città possa risplendere nel mondo non solo nei suoi monumenti – ha concluso l’arcivescovo -, ma soprattutto nei suoi cittadini per far fiorire un vero umanesimo che metta al centro la cura e l’attenzione per la dignità di ogni persona umana, in particolare quella dei poveri e degli esclusi”.