“Apprezzo moltissimo i vostri sforzi per preservare questi siti come testimonianze preziose di un grande, ma celato capitolo della storia della Chiesa universale e di quella del vostro nobile popolo. E questo lo voglio sottolineare: il popolo giapponese è un nobile popolo. Auspico che il riconoscimento dell’importanza di questi siti, oltre ad assicurare la loro adeguata conservazione, serva anche da testimonianza vivente della fedeltà di tanti cristiani giapponesi, che hanno trasmesso il prezioso tesoro della fede come eredità, di generazione in generazione”. Lo ha detto, stamattina, Papa Francesco, ricevendo in udienza, nel Palazzo apostolico vaticano, i membri della “Hidden Christian Research Association” (Giappone), in occasione del pellegrinaggio a Roma sulla scia dell’iscrizione dei siti cristiani nascosti della regione di Nagasaki nella Lista del patrimonio mondiale, avvenuta nel 2018. Il Pontefice ha anche ricordato che avrà “la gioia di creare un altro cardinale giapponese” il prossimo 7 dicembre.
“È appropriato che il nostro incontro abbia luogo alla vigilia della celebrazione della memoria di San Francesco Saverio, il grande missionario che sognò che la predicazione del Vangelo avrebbe prodotto una ricca messe di anime nella vostra Terra nativa. Come eredi di tale sogno, possa il vostro lavoro di educazione e conservazione rendere meglio noto e apprezzato questo eminente capitolo della storia dell’evangelizzazione. Possa la visita a tali luoghi storici servire ai seguaci di Cristo, nel Giappone di oggi, da ‘memoria e fuoco vivo dell’anima di ogni apostolato in questa terra, capace di rinnovare e far ardere continuamente lo zelo evangelizzatore'”, ha affermato il Santo Padre, riprendendo anche le sue parole nel saluto in occasione dell’omaggio ai santi martiri, a Nagasaki, il 24 novembre 2019.
“Quando pensiamo all’eroismo dei primi missionari, al coraggio dei martiri giapponesi e alla perseveranza della piccola ma fedele comunità cattolica del vostro Paese, come non rivolgere il pensiero ai fratelli cristiani che ai nostri giorni subiscono la persecuzione e perfino la morte per il nome di Gesù? Vi chiedo di unirvi a me nel pregare per loro, e per quelli che soffrono per i frutti amari della guerra, della violenza, dell’odio e dell’oppressione – l’invito del Papa -. Affidiamoci all’intercessione della Madonna, Madre della Chiesa, e preghiamo con ancora maggior fervore per la venuta del Regno di Cristo, Regno di riconciliazione universale, di giustizia e di pace”.