Tutela minori: Griffini (Cei), “la Chiesa non può non mettersi in gioco”. Mons. Vari (Gaeta), “tema che trova tanta sensibilità e attenzione”

“In un tempo in cui gli abusi e la violenza sui minori e tra minori ci richiamano ad una urgente responsabilità educativa e a un cambio di paradigma culturale per quanto attiene la tutela dei minorenni, ma non solo, direi la tutela, come riaffermazione della comunità educante come agente promotore di generatività sociale, la Chiesa non può non mettersi in gioco, nel nome della fedeltà al Vangelo e all’uomo. Imparando anche dagli scandali e dalle ferite del passato, quale primo atto per un concreto rinnovamento nella cura responsabile dei minori, oltre che doverosa riparazione, giustizia e perdono”. Lo ha affermato Chiara Griffini, presidente del Servizio nazionale per la Tutela dei minori della Cei, intervenendo mercoledì alla giornata di studio dedicata a “Minori e persone vulnerabili – Ritessere fiducia – Chiesa e società: un impegno comune”, organizzato dal Servizio interdiocesano per la Tutela dei minori delle cinque diocesi del Lazio Sud (Gaeta, Anagni-Alatri, Frosinone-Veroli-Ferentino, Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo).
In una nota diffusa oggi viene ricordato che il Servizio interdiocesano è operativo dal 9 marzo 2020 ed ha come obiettivo primario la prevenzione e la sensibilizzazione sul tema della tutela. Tra i risultati più rilevanti vi sono la creazione di un Centro di ascolto, le “Linee guida operative” pubblicate nel 2023 e la lettera “Estate sicura” del 2024. L’impegno più recente si è concentrato sulla collaborazione con realtà pubbliche e private per promuovere una cultura condivisa di prevenzione e benessere per i minori.
Griffini ha sottolineato che “partendo dalla comunità credente nell’ultimo decennio la Chiesa italiana ha avviato un percorso globale, propositivo e proattivo per generare ambienti ecclesiali sicuri, in cui ciascuno, dal sacerdote al catechista, passando per l’insegnate di religione e il volontario per le pulizie, alla religiosa/o è chiamato a fare la propria parte per custodire, ascoltare, curare”.
I vescovi delle diocesi del Lazio Sud impegnati quotidianamente nel promuovere questo servizio di tutela sono intervenuti con le loro riflessioni anche a margine dell’incontro.
L’arcivescovo di Gaeta, mons. Luigi Vari, ha espresso soddisfazione per la buona riuscita dell’evento, definendolo «un segno di impegno e incoraggiamento per le diocesi”. Tutto ciò “rappresenta anche il forte legame di dialogo esistente con tutte le istituzioni. La giornata di incontro e confronto ha ottenuto un grande successo ed interesse dal punto di vista della partecipazione. Questo fa ben sperare, soprattutto perché si tratta di un tema che era un po’ visto come imbarazzante, invece trova tanta sensibilità e attenzione. Un dato sicuramente positivo e molto importante per il futuro”.

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