“Dobbiamo promuovere una cultura diversa, che metta al centro i valori della solidarietà, della sobrietà e del bene comune. Come cristiani, siamo chiamati a testimoniare con le nostre scelte quotidiane uno stile di vita che non sia schiavo del consumismo e delle apparenze, ma che valorizzi la condivisione, la giustizia e la responsabilità. È una sfida che riguarda tutti, perché il modo in cui usiamo le nostre risorse economiche riflette il tipo di società che vogliamo costruire”. Così il diacono Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, presenta il quaderno di formazione “Il sovraindebitamento, una sfida comunitaria e pastorale”, quarto numero della collana “Sguardi”. Un approfondimento – pubblicato nella giornata di chiusura del Mese del risparmio e dell’educazione finanziaria – che parte dell’esperienza del Testo unico delle situazioni di crisi e insolvenza del debitore, spiegando i vari strumenti legislativi per l’esdebitazione e la composizione della crisi. Una riflessione che parte dal tema giubilare della remissione del debito e si sofferma sull’educazione al consumo consapevole delle famiglie con lo strumento del Bilancio familiare.
Tra i contributi, la riflessione iniziale di don Paolo Salvini, vicedirettore della Caritas diocesana, che vede l’attualizzazione del Giubileo biblico nel “porre attenzione alla tensione che c’è tra la condizione di oppressione di molte persone e di interi popoli e il valore che Dio attribuisce ad ogni essere umano e all’intera comunità”.
“Sono almeno diciotto anni – scrive nel suo contributo il sociologo Maurizio Fiasco – che la questione del sovraindebitamento pesa come un’ipoteca sullo sviluppo della società italiana, cumulandosi da un lato con la dilatazione della povertà tanto assoluta quanto relativa e, dall’altro lato, con la caduta di valore dei redditi di sussistenza dei ceti popolari”. “Quel che va difeso – spiega il sociologo – è il diritto della persona alla progettualità che nasce con il formarsi della famiglia. L’indebitamento familiare in Italia è spesso associato a una ‘riorganizzazione cognitiva’ in cui il denaro diventa il fulcro delle decisioni e delle priorità, influenzando le scelte non solo sul piano economico ma anche su quello relazionale. Questo ‘ordinatore’ dei cicli di vita si riflette nella necessità di bilanciare le risorse limitate con i bisogni della famiglia e le ambizioni individuali, generando un complesso equilibrio tra benessere collettivo e aspettative dei singoli”.
Nel numero vengono indicati anche gli strumenti messi in campo dalla diocesi di Roma per intervenire sul fenomeno.
La Fondazione Salus Populi Romani offre un servizio di orientamento, consulenza e aiuto ai soggetti vulnerabili che non possono accedere a forme di finanziamento bancario. Il suo scopo è quello di prevenire e contrastare il sovraindebitamento ed il ricorso all’usura, con l’esclusione finanziaria e sociale che ne consegue. Il quaderno è scaricabile gratuitamente dal sito www.caritasroma.it.