Fine vita: Galmozzi (Ist. Tumori), “consentire al malato il libero e responsabile esercizio delle proprie scelte”

(Foto A.B.)

“Operare in questa grande istituzione, essere qui per noi vuole dire offrire a ogni paziente l’accoglienza che merita facendo sentire il rispetto che abbiamo per la sua persona”: lo ha spiegato Gustavo Galmozzi, presidente Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori, durante il convegno “Vivere sempre la propria vita” svoltosi ieri pomeriggio a Milano. “Il fine è di consentire al malato il libero e responsabile esercizio delle proprie scelte di vita. Ognuna di queste va accompagnata, rispettata e non va indotta, in modo che ognuno possa vivere degnamente la vita, nella consapevolezza che i pazienti che si rivogliono a noi chiedono di essere abbracciati dalla vita e questa è l’opportunità che offriamo. Sappiamo quanto grande sia il punto di forza che risiede nelle relazioni personali e familiari, specie nel momento nel quale il malato vive la sua fragilità e una rinnovata richiesta di senso. Questo pone la questione della formazione del personale e questo è impegno che vogliamo onorare, anche con questo incontro”.
Parole a cui ha fatto eco il presidente di Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni Migliore, che ha affrontato la questione della “scelta del domicilio come primo luogo di cura. Oggi abbiamo gli strumenti e dobbiamo investire su questo qualche risorsa in più. Scegliere un fine vita, insieme ai propri cari in un ambiente familiare è la decisione più giusta”.

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