“Contrastare la povertà sanitaria significa praticare gesti di gratuità in grado di aiutare, concretamente, le persone che hanno bisogno”, ma anche “approfondire il fenomeno attraverso un lavoro culturale che contribuisca a far prendere sempre più coscienza dell’entità del fenomeno, e dell’importanza di quel sistema di realtà del Terzo settore che, insieme alla sanità pubblica e privata, sta garantendo la sostenibilità di un Servizio sanitario nazionale il cui universalismo è sempre più a rischio”. Ad affermarlo è Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets che questa mattina ha presentato a Roma, presso la Camera dei deputati, il libro “Tra le crepe dell’universalismo – Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia” (ed. il Mulino), curato dall’Osservatorio sulla povertà sanitaria, organo scientifico del Banco. “I dati e le analisi del nostro Osservatorio – prosegue Daniotti – raccontano di un Paese in cui le persone fragili faticano a prendersi cura della propria salute, ma indicano anche nella collaborazione ampia e consapevole tra tanti soggetti (realtà non profit, farmacisti, medici, aziende, cittadini e istituzioni) il metodo per rispondere alla loro esigenza di benessere integrale, fatto di esigenze fisiche, ma anche spirituali, di cure mediche e farmacologiche, ma anche di accoglienza e comprensione”.