Ieri sera a Milano un gruppo di una cinquantina di contestatori ha bloccato l’incontro “Accogliere la vita. Storie di libere scelte”, organizzato, nella sede di via Celoria dell’Università degli studi, da alcuni studenti di Comunione e Liberazione di Medicina e di altre facoltà sanitarie della Statale di Milano, pensato per raccontare le storie di alcune donne che, pur in situazioni di difficoltà economiche e sociali, hanno scelto di non abortire.
“Già prima dell’incontro c’era qualcosa nell’aria, perché via social i gruppi contestatori avevano fatto sentire la loro voce dicendo che era inaccettabile che l’Università ospitasse un incontro di questo genere”, racconta al Sir Stefano Di Battista, presidente del Copercom e del Movimento per la vita ambrosiano, presente al convegno.
“L’aula – prosegue Di Battista – poteva contenere 250 persone, 200 erano lì per ascoltare. Tutto sarebbe filato liscio se non ci fossero stati i contestatori. La serata è iniziata in orario, alle 18, e ha parlato la prima relatrice, Costanza Raimondi, assegnista di ricerca in bioetica all’Università Cattolica. Già mentre parlava ci sono stati degli interventi rumorosi, contestazioni, interruzioni. Alla fine dell’intervento ci sono state delle domande un po’ capziose, ma l’incontro sarebbe potuto andare avanti”. Qualcosa è cambiato “quando hanno dato la parola a Soemia Sibillo, direttrice del Centro di aiuto alla vita Mangiagalli e vice presidente del Movimento per la vita: in quel momento un gruppo più numeroso ha forzato l’ingresso dell’aula, sono entrati dapprima con le nacchere, poi ci sono stati cori, slogan, anche con insulti e bestemmie, alla fine hanno versato dell’acqua sull’impianto elettrico, facendo così saltare corrente e riscaldamento e, di conseguenza, i microfoni. Così hanno impedito alle relatrici di parlare. Dopo aver atteso un po’ le persone sono andate via”. Nessuna possibilità di intraprendere un dialogo? “Non c’è stata proprio la possibilità di parlare, perché chi urlava asseriva che l’incontro era un attacco alla 194, che una rappresentante del Movimento per la vita fosse all’Università un oltraggio, poi dicevano frasi offensive verso i ragazzi di Cl che hanno promosso l’incontro”.