Il Parlamento europeo intensificherà i suoi sforzi per “ridurre ulteriormente la propria l’impronta ecologica”. La decisione è stata assunta dall’Ufficio di presidenza del Parlamento, responsabile dell’organizzazione interna dell’istituzione, che ha fissato nuovi obiettivi per il mandato appena iniziato: tra gli impegni, c’è ridurre l’impronta di carbonio di almeno il 55% di tonnellate di emissioni di gas serra rispetto al 2006, diminuire del 55% il consumo energetico rispetto al 2012, aumentare all’80% la quota di consumo energetico da fonti rinnovabili, ridurre dell’85% il consumo di carta rispetto al 2012. Passi significativi sono stati compiuti, per esempio, per le emissioni di gas serra che dal 2006 sono state ridotte del 47%, il consumo di energia è calato del 53% tra il 2012 e il 2023, il consumo di acqua del 44%. Si sono fatti interventi di efficientamento energetico, sono state ampliate le installazioni di pannelli solari, è aumentata la generazione di energia rinnovabile. Anche sul fronte del cibo c’è stato un notevole impegno: lo spreco alimentare (cibo invenduto e avanzi) è calato del 59% rispetto al 2016 e i rifiuti non riciclati sono stati ridotti del 43%, il consumo di carta è calato del 61% rispetto al periodo 2010-2014. “L’integrazione della sostenibilità nelle attività del Parlamento è fondamentale per tutti i progetti pianificati”, ha commentato il vicepresidente Nicolae Ștefănuță. Ristrutturazione degli edifici, digitalizzazione, ma anche trasporto degli eurodeputati e del personale devono essere “un forte esempio di sostenibilità per tutte le case della democrazia nel mondo”.