Violenza contro le donne: don Buonaiuto (Apg23), “non diventarne compici”

“I complici delle violenze sulle donne sono coloro che potrebbero risvegliare le coscienze in tutti gli ambiti della società a partire dalle agenzie educative le quali spesso sembrano essere più sulla difensiva invece di occuparsi del tragico fenomeno”. Lo afferma oggi, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, don Aldo Buonaiuto, fondatore di Interris.it e sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII, da sempre impegnato al fianco di don Oreste Benzi. “Le scarpe e le panchine rosse – scrive – sono diventati simboli che rappresentano la battaglia contro i maltrattamenti e femminicidi”. Per il sacerdote “in troppi luoghi e troppe situazioni le donne sono messe in secondo piano, sono considerate inferiori, come oggetti”. Di tutte le forme di violenza di genere quella “barbaramente esercitata sulle vittime della tratta – sottolinea don Buonaiuto – è la più ‘invisibile’ e rimossa dall’opinione pubblica”. Il sacerdote racconta che una notte a Perugia, nella zona di Pian di Massiano dove si ritrova un gruppo (chiamato Goel) a pregare ogni sabato il rosario a mezzanotte: un “rosario recitato nella cattedrale del cielo al cospetto di una modesta statua della Vergine di Fatima, illuminata da quelle piccole fiaccole che continuano incessantemente ad accendersi da decenni per donare la speranza di una rinascita e il coraggio di abbandonare la strada strappando le catene della servitù. Da quel fazzoletto di terra macchiata di sangue sono venute via molte ragazzine vittime della prostituzione coatta, recuperate dalla Vergine Maria. E sempre da quel piazzale, frequentato negli anni da migliaia di uomini e donne, giovani desiderosi di condividere questa esperienza unica di evangelizzazione, sono nate conversioni e anche vocazioni al sacerdozio”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa