Violenza contro donne: Locatelli (min. Disabilità), “chi ha disabilità è doppiamente penalizzata, spesso più difficile denunciare, esporsi, essere creduta”

“Nonostante il lavoro importante che è stato svolto dalle istituzioni, le campagne di sensibilizzazione, la formazione e le azioni strutturate messe in campo, il fenomeno subdolo e degradante della violenza contro le donne è ancora in crescita”. Così il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“C’è però un allarme nell’allarme – spiega –, quello delle donne con disabilità, doppiamente penalizzate e che fanno ancora più fatica a raggiungere l’indipendenza e per le quali le violenze fisiche, psicologiche ed economiche emergono ancora meno. Per una donna con disabilità è spesso più difficile denunciare, esporsi, essere creduta e avere accesso alle reti, o ai centri antiviolenza e ai servizi sanitari e di protezione. Così come è più difficile raggiungere l’indipendenza economica, la parità di accesso alla formazione, avere un lavoro e una vita autonoma. Si tratta di un fenomeno ancora meno visibile e spesso legato anche alla cura quotidiana, al bisogno di assistenza, che diventa una facile arma di ricatto e aumenta il rischio di abusi”. “È indispensabile continuare a lavorare a tutti i livelli per garantire sempre maggiore attenzione ai temi dell’accessibilità universale nei centri antiviolenza, ai servizi sanitari e un’adeguata formazione”, sostiene Locatelli. “Ringrazio tutte le operatrici dei servizi delle reti antiviolenza, volontarie straordinarie che con determinazione da anni sono un punto di riferimento forte e sicuro per la tutela e il sostegno alle donne vittime di violenza – conclude il ministro –. C’è ancora molto da fare ma nessuna deve rimanere sola”.

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