“Finché solo una donna sarà perseguitata in quanto donna il nostro lavoro non potrà avere fine. La violenza di genere è un tema di diritti umani fondamentali negati e non un fatto privato”. Lo afferma Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia e neodelegata Anci alle Pari opportunità in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“La violenza di genere, un continuum che va dalla violenza verbale a quella psicologica, economica e fisica, parte dai pregiudizi sessisti, dalla sopraffazione, dal controllo, dall’isolamento, da secoli di oppressione ed esclusione delle donne, è profondamente radicata nei nostri modelli culturali”, sottolinea la sindaca di Perugia.
Per la delegata Anci, “se continuiamo a credere che il femminicidio e la violenza siano eventi di cronaca rispetto a cui non possiamo fare niente, continuiamo a perpetrare una narrazione deresponsabilizzante. Al contrario, dobbiamo riconoscere che per estirpare la violenza di genere dobbiamo estirparla nella nostra cultura, nei nostri gesti quotidiani”.
“Per questo – conclude Ferdinandi – il nostro primo impegno contro la violenza di genere sarà promuovere l’educazione alla parità di genere. Siamo convinti che nelle scuole debbano entrare l’educazione affettiva e sessuale. Siamo altrettanto sicuri di dover fare un enorme lavoro per ridurre il gender gap nei salari, visto che nel nostro Paese le donne hanno un salario più basso del 30% rispetto ai colleghi uomini”.