“Il matrimonio e la famiglia siano decisivi per la vita dei popoli: da sempre la Chiesa se ne prende cura, li sostiene e li evangelizza”. A ricordarlo è stato il Papa, ricevendo in udienza la comunità accademica del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. “Purtroppo, ci sono Paesi in cui le autorità pubbliche non rispettano la dignità e la libertà cui ogni essere umano ha inalienabile diritto quale figlio di Dio”, il grido d’allarme di Francesco: “Spesso vincoli e imposizioni pesano soprattutto sulle donne, costringendole in posizioni di subalternità. E questo è molto brutto”. “Fin dall’inizio, invece, tra i discepoli del Signore ci sono state anche donne, e in Cristo Gesù – scrive San Paolo – non c’è più uomo né donna”, ha sottolineato il Papa, che poi ha precisato: “Questo non vuol dire che la differenza tra i due sia annullata, bensì che nel piano della salvezza non c’è discriminazione tra l’uomo e la donna: entrambi appartengono a Cristo, sono discendenza di Abramo ed eredi secondo la promessa”. “E parlando delle donne, un vecchio prete mi diceva”, ha raccontato a braccio: “Stia attento a non sbagliare, perché dal giorno del giardino dell’Eden comandano loro”.