“Un’esperienza di confronto, ascolto reciproco e di studio in una città straordinaria come Trieste che per quello che riguarda il dialogo ha permesso di contestualizzare perfettamente il tema”. Così don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e il dialogo, sintetizza al Sir il Convegno dei delegati diocesani e dei referenti nazionali delle realtà di impegno ecclesiale per l’ecumenismo e il dialogo che sul tema “A servizio per una Chiesa dia-logica”, si è svolto a Trieste dal 21 al 24 novembre. “Abbiamo riflettuto sul nostro essere a servizio di una chiesa dialogica”, ha aggiunto Savina, “e chi crede nel dialogo, oggi più che mai, deve perseverare ed essere determinato nel creare le condizioni di possibilità per un dialogo che alla luce dei tempi in cui viviamo appare sempre più come un balsamo per le ferite che si sono aperte. Il tempo del dialogo è questo”.
Dopo un video messaggio di saluto di mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, il Convegno si è aperto con gli interventi del filosofo Mauro Ceruti, del rettore della Pontificia Università Urbaniana, Vincenzo Buonomo, e della teologa Giuseppina De Simone. “Di fronte alla complessità è emerso con chiarezza che il delegato dell’ecumenismo non può essere autoreferenziale, si deve mettere in un processo sinergico con tutti i vari ambiti pastorali”. “Abbiamo anche avuto un filo rosso spirituale”, continua don Savina. “Accompagnati da padre Guido Bertagna, i delegati hanno potuto visitare luoghi strategici che il territorio di Trieste offriva. Le meditazioni sono state fatte alla Foiba di Basovizza, luogo della Memoria per le famiglie dei deportati morti nei campi di concentramento dell’ex Jugoslavia, alla Risiera di San Sabba, campo di concentramento nazista, al Conservatorio Tartini dove nel ‘44 c’è stato un eccidio, per concludersi poi lì alla stazione marittima, luogo simbolo per riprendere il viaggio”. Inoltre hanno aperto le loro porte per una preghiera ecumenica del mattino alle 7.30 il primo giorno la Chiesa serba, il secondo giorno la Chiesa luterana, il terzo giorno la Chiesa avventista, insieme a quella metodista e valdese.