Disabilità e lavoro: Borgonovi (economista), “tecnologie non devono solo alleviare la fatica delle persone ma anche aiutarle ad esprimere le loro potenzialità”

(Foto De Amicis)

“Le persone non cambieranno, se non cambieremo il modo di cambiare le cose”. Lo ha sottolineato l’economista Elio Borgonovi intervenuto al terzo Seminario di studio su disabilità e lavoro “Un altro punto di vista: la forza delle reti comunitarie”, organizzato oggi a Pescara dall’Ufficio nazionale per i Problemi sociali e il lavoro e del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone disabili della Cei. Il professor Borgonovi ha parlato di lavoro e persone con disabilità nella riflessione sociale della Chiesa, approfondendo il valore delle reti e il loro impatto sociale ed economico: “Parlare degli individui come di ‘risorse’ – ha spiegato l’economista – rappresenta un’idea di limite. Vanno indicati come ‘persone’. Un termine che esprime potenzialità espansiva che va sviluppata. Questo perché non è l’uomo per il lavoro, ma il lavoro per l’uomo”. Da qui la necessità di cambiare il presupposto dello sviluppo tecnologico: “Le tecnologie – ha osservato Borgonovi – non devono solo alleviare la fatica delle persone, ma devono anche aiutarle ad esprimere le loro potenzialità. I beni e le relazioni sono quelli che aiutano a perseguire una piena realizzazione di sé. Le persone devono sentirsi utili in quanto tali, non in quanto produttori di qualcosa”.
La mattinata si è conclusa con la testimonianza concreta di Nico Acampora, educatore e fondatore di Pizzaut: l’associazione onlus nata nel 2017 per promuovere l’inclusione lavorativa dei ragazzi autistici. Dal 2021 Pizzaut è diventata un ristorante, aperto a Cassina de’ Pecchi nel Milanese, e dal 2023 un secondo ristorante è stato aperto a Monza: “Siamo l’unico ristorante gestito da 41 ragazzi autistici e 5 normodotati. Sforniamo 600 coperti a sera e con il ricavato del primo anno di attività, abbiamo acquistato tre appartamenti trasformati in palestre di autonomia abitativa, per aiutare i ragazzi a vivere da soli. Siamo, tra l’altro, una srl che paga le tasse e non gode di finanziamenti pubblici. Siamo la dimostrazione che assumere persone disabili è possibile, così come realizzare un mondo migliore”.

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