Uno sguardo al passato, con la pubblicazione di un nuovo libro che raccoglie la storia del Seminario, e uno al futuro, con l’inaugurazione dei nuovi locali della Fraternità giovani “Sandra Sabattini”. Il Seminario diocesano Pio XII di Faenza ha vissuto un momento significativo di celebrazione e condivisione ieri, nella sede di viale Stradone 30.
La giornata ha visto la presentazione del libro “Storia del Seminario di Faenza” (Edizioni delle Grazie) a cura di mons. Maurizio Tagliaferri. A seguire il vescovo di Faenza-Modigliana, mons. Mario Toso, ha inaugurato e benedetto i nuovi locali della “Fraternità Sandra Sabattini”. La “Fraternità” è un’esperienza di vita comune della durata di un anno, aperta a giovani studenti o lavoratori, ospitata all’interno del Seminario. Nata in via sperimentale nel 2017, è stata confermata dal Sinodo diocesano dei giovani concluso nel 2019 e costituita a tutti gli effetti come Fraternità nel 2023.
“Se da un lato è evidente l’ininterrotta continuità del nostro Seminario diocesano fra il passato e il presente; dall’altro è evidente che essa cresce quando si lascia provocare e plasmare dalle sfide e dai cambiamenti dell’attuale situazione – ha detto il vescovo Toso –. In altri termini, il volume che si desidera presentare questa sera immerge in un’autentica esperienza di Chiesa, di evangelizzazione, di accompagnamento spirituale e vocazionale, di inculturazione. Nutre l’ambizione di coinvolgere il maggior numero di uditori, laici, presbiteri e religiosi, tutti insieme, come richiede il cammino sinodale. L’impresa da cui dipende il futuro delle nostre comunità ecclesiali è soprattutto nelle mani di Dio, ma è anche collegato alla nostra capacità di rispondere in maniera adeguata e competente alle sfide del nostro tempo”.
“Non si può dimenticare – ha aggiunto – che tra i fattori di maggior successo di questa istituzione sta la corresponsabilità laicale. Più di sessanta persone collaborano in maniera costante all’organizzazione, alla realizzazione e al mantenimento delle tante iniziative e dei luoghi di questa grande casa”.