“Domani il Myanmar celebra la Festa nazionale, in ricordo della prima protesta studentesca che avviò il Paese verso l’indipendenza, e nella prospettiva di una stagione pacifica e democratica che ancora oggi fatica a realizzare. Esprimo la mia vicinanza all’intera popolazione del Myanmar, in particolare a quanti soffrono per i combattimenti in corso, soprattutto i più vulnerabili: bambini, anziani, malati e rifugiati, tra i quali i Rohingya. A tutte le parti coinvolte rivolgo un accorato appello, affinché tacciano le armi e si apra un dialogo sincero e inclusivo, in grado di assicurare una pace duratura”. è l’appello del Papa dopo la recita dell’Angelus in Piazza San Pietro: “E continuiamo a pregare per la martoriata Ucraina, che soffre tanto, preghiamo per la Palestina, per Israele, il Libano, il Sudan. Chiediamo la pace”.