“I genitori hanno il diritto a garantire ai figli un educazione e un insegnamento morale e religioso conformi alle proprie convinzioni”. Lo scrivono i vescovi polacchi nel Parere in merito al progetto di legge sulla formazione alla salute. Il documento, pubblicato venerdì 22 novembre, in conclusione della plenaria dell’episcopato, critica con fermezza la nuova normativa che il ministero dell’educazione di Varsavia vorrebbe obbligatoria sin dal prossimo anno scolastico. I presuli sottolineano “l’inaccettabilità” delle nuove “disposizioni depravanti relative all’educazione sessuale” in quanto tali disposizioni “mettono a repentaglio il corretto sviluppo dei bambini e degli adolescenti”. Ricordano altresì che in Polonia “l’educazione sessuale, in conformità con la Costituzione, è nelle competenze dei genitori e non dello Stato”. Il documento dei vescovi sottolinea l’incostituzionalità della nuova normativa, sebbene contenga anche delle valutazioni positive relative alle lezioni sulla sicurezza on line e quella delle immagini pubblicate in rete, si riferisce soprattutto alla proposta governativa di lezioni (obbligatorie sin dalla quarta elementare) dedicate alla sessualità, alle questioni del genere, ai metodi anticoncezionali e all’aborto, alla fecondazione assistita e altri metodi come la naprotecnologia, alle malattie sessualmente trasmissibili, e i vari tipi di violenza a sfondo sessuale, alla prostituzione con partecipazione di minori, al grooming, al sextortion, e ai vari modi e metodi di contrastare tali minacce. Secondo la ministra dell’educazione Barbara Nowacka, (che aveva già proposto di ridurre da due ore ad una soltanto l’insegnamento della religione nelle scuole), al giorno d’oggi un’educazione complessiva relativa alla salute, impartita agli studenti sin dai primi anni di scuola, è necessaria e indispensabile. “Il progetto prevede l’alfabetizzazione sanitaria (health literacy) degli studenti e l’insegnamento delle fondamenta della profilassi, in considerazione dell’abbassamento degli indici sanitari dell’intera popolazione”, ha spiegato Nowacka aggiungendo che il progetto si basa sulle indicazioni e sugli standard della Who. La nuova materia d’insegnamento è fortemente osteggiata non solo dai vescovi ma anche da numerose organizzazioni e associazioni della società civile, nonché dal partito di destra nazionalista guidato da Jaroslaw Kaczynski Pis (oggi all’opposizione). Come però ha osservato già qualche mese fa sul quotidiano Rzeczpospolita Artur Bartkiewicz “viviamo in un mondo dove i bambini non credono più alle cicogne, e non riusciremo a ribaltare questo stato di cose”. Bartkiewicz sottolinea quindi che pur insegnando nelle scuole la storia e la letteratura polacca è anche necessario spiegare ai ragazzi come funziona il mondo moderno e a quali pericoli si espongono cliccando un’immagine del corpo nudo sullo schermo del loro telefonino.