La violenza ascia cicatrici molecolari sul Dna delle donne che la subiscono: capire fino a che punto queste modifiche si estendano all’interno del genoma delle vittime e quanto durano i loro effetti nel tempo potrebbe essere la chiave per mettere in atto una prevenzione di precisione. È esattamente questo l’obiettivo della fase multicentrica del progetto Epi-We (Epigenetics for Women) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che chiede la collaborazione di tutte le donne. L’iniziativa, insieme a un video realizzato per invitare le donne a partecipare attraverso la donazione di un campione biologico, è stata presentata il 25 ottobre nel corso di un convegno in Iss. “Già 70 donne hanno risposto e aderito al progetto – dice Simona Gaudi, coordinatrice di Epi-We ricercatrice del Dipartimento Ambiente e Salute di Iss – e alcune di loro si sono anche raccontate, hanno anche parzialmente descritto il tipo di violenza subita. Per noi, e per tutte le donne, è un grande risultato”.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, l’Iss fornisce alcune indicazioni per le donne. Se sei vittima di violenza tu puoi “andare al Pronto soccorso se hai bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. Il personale del Ps saprà, oltre che curarti, indirizzarti verso un percorso di uscita dalla violenza”. Non solo, una donna vittima di violenza può “andare al Consultorio familiare o in un centro antiviolenza. Il personale socio-sanitario potrà fornire indicazioni, supporto e aiuto”. Ancora può “chiamare il numero gratuito 1522 attivo h24 oppure scaricare l’app1522; “utilizzare l’app YouPol per mettersi in contatto in tempo reale con la Polizia di Stato”; “contattare il Telefono Verde Aids e Ist 800 861061″ se ha subito violenza sessuale, dalle 13 alle 18 in modo anonimo”; “telefonare al Numero verde antitratta, 800 290290 anonimo e attivo h24, in caso di sfruttamento lavorativo, economico, sessuale”; “telefonare al Numero di emergenza Infanzia 114 se sono coinvolti minori”: “telefonare al 112 senza rimandare, se hai subito un’aggressione o una minaccia fisica, se hai subito una violenza psicologica, se stai fuggendo con i figli (eviti una denuncia per sottrazione di minori), se il maltrattante possiede armi”.