Libano: Minassian (patriarca armeno), “Paese può risorgere solo in uno spirito nazionale inclusivo, lontano da calcoli ristretti e interessi personali”

In occasione della Festa dell’Indipendenza libanese, che si celebra oggi 22 novembre in ricordo della liberazione nel 1943 dal mandato francese, il patriarca di Cilicia degli armeni, Raphaël Bedros XXI Minassian, ha inviato un messaggio in cui sottolinea che “il Libano può risorgere solo in uno spirito nazionale inclusivo, lontano da ristretti calcoli e interessi personali”. Rilanciato dal sito abouna.org, il messaggio ricorda che questa Giornata cade in un tempo in cui “la nostra patria è tormentata e ferita, ha sofferto e continua a soffrire per gli effetti delle guerre, che hanno distrutto la sua struttura e gravato sui suoi figli. Il sanguinamento dei conflitti continua a lasciare il segno nei nostri cuori e nelle nostre strade, così come lo sfollamento delle famiglie e dei martiri caduti. In questo momento, dobbiamo rinnovare la nostra determinazione e volontà di ricostruire questo Paese dalle macerie del dolore, e di tenere a mente il messaggio di pace e riconciliazione che ci condurrà verso il futuro. Luminoso”. L’indipendenza, per Minassian, “non può essere ripristinata nel suo senso profondo, se lo spettro della guerra e della divisione continua a incombere sui cieli della nostra storia recente”. Citando le parole del servo di Dio, card. Gregorio Pietro XV Agagianian, Minassian ribadisce “lo spirito di dialogo e di unità”, incarnato dal porporato, ed esorta ad “adottare questo approccio che è ciò di cui abbiamo bisogno oggi più che mai per ripristinare la coesione nazionale e intraprendere il cammino di un’autentica riconciliazione”. A riguardo “l’assenza di un presidente della Repubblica – rimarca Minassian – è una ferita aperta nel cuore del paese e un grave ostacolo alla nostra marcia verso la stabilità e la prosperità. L’elezione del presidente non è solo un diritto costituzionale, ma una responsabilità collettiva di tutti coloro che si rendono conto dell’importanza della ricostruzione delle istituzioni statali e della stabilizzazione. La vita costituzionale è la spina dorsale dello Stato, senza la quale ogni sforzo per riformare e rilanciare il paese vacilla”. Da qui l’appello a tutte le forze politiche di “mettere da parte le loro differenze e lavorare insieme per scegliere un presidente che sarà un simbolo per l’unità e il bene di tutti i libanesi. Il Libano ha bisogno di una leadership nazionale inclusiva che lavori per la pace e la comprensione interna, che rilanci le istituzioni statali e attivi il loro ruolo al servizio del popolo”. “Il Libano – conclude – può crescere solo con uno spirito nazionale lontano da calcoli ristretti e interessi personali. Abbiamo bisogno di amare la patria, non per guadagni immediati o benefici privati”.

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