“Promuovere, nei giovani studenti di teologia, una reale sensibilità storica”. Questo l’obiettivo principale della lettera sul rinnovamento dello studio della storia nella Chiesa, in cui Francesco si sofferma sull’importanza dello studio della storia della Chiesa, “in modo speciale per aiutare i sacerdoti a interpretare meglio la realtà sociale”. “Nessuno può conoscere veramente chi è e che cosa intende essere domani senza nutrire il legame che lo connette con le generazioni che lo precedono”, scrive il Papa: “E questo vale non solo a livello di vicenda dei singoli, ma anche ad un livello più ampio di comunità”. “Studiare e raccontare la storia aiuta a mantenere accesa «la fiamma della coscienza collettiva”, spiega Francesco, “altrimenti rimane solo la memoria personale dei fatti legati al proprio interesse o alle proprie emozioni, senza un vero collegamento con la comunità umana ed ecclesiale nella quale ci troviamo a vivere”. “Una corretta sensibilità storica aiuta ciascuno di noi ad avere un senso delle proporzioni, un senso di misura e una capacità di comprensione della realtà senza pericolose e disincarnate astrazioni, per come essa è e non per come la si immagina o si vorrebbe che fosse”, la tesi del Papa, secondo il quale “si riesce così ad intessere un rapporto con la realtà che convoca alla responsabilità etica, alla condivisione, alla solidarietà”.