“E’ terribile quando i genitori vanno a lamentarsi” dagli insegnanti. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza una delegazione della Casa editrice “La scuola”. Oggi è “venuto meno il patto educativo capace di unire le famiglie, la scuola e l’intera società”, l’analisi di Francesco, che a questo proposito ha raccontato un aneddoto della sua infanzia. “Io ricordo che nel nostro tempo c’era una grande unità, e c’era collaborazione”, ha affermato a braccio: “Una volta io ho detto una parolaccia alla maestra, avevo 9 anni. La maestra, una signora – io le voglio bene, l’ho visitata fino a quando è morta – chiamò la mamma, parlarono un po’ e poi chiamarono me. Poi la mamma mi disse: ‘Chiedi scusa alla maestra’, e io ho chiesto scusa. Ero felice che fosse stato così facile. Ma poi, quando sono tornato a casa, mi hanno dato il secondo atto’”. “Oggi tante volte è a rovescio”, ha denunciato Francesco sempre a braccio: “I genitori vanno a lamentarsi perché la maestra ha fatto questo al bambino….E’ terribile questo!”. “Educare è pensare bene, sentire bene, fare bene, ma in armonia”, ha ribadito il Papa: “Il futuro è delle nuove generazioni – ha concluso Francesco – e queste potranno costruirlo se i docenti che voi formate sapranno trasmettere loro fiducia e audacia, se i testi che voi preparate riusciranno a far sviluppare sete di sapere e di sapienza”.